Con l'occasione del Natale 2012, Maurizio Barcaro ci scrive e ci aggiorna sulla situazione della sua scuola ad Haiti.

Due nuovi ospiti

Qualche tempo fa, tornavamo dalla città con la macchina e a un paio di kilometri da Cité Soleil, dove c’e una tendopoli ormai trascurata da tutti, ai bordi della strada c’era un ometto sui 70 anni che chiedeva la carità. Ci siamo fermati e abbiamo parlato un po con lui. Voleva qualche soldo ma noi gli abbiamo proposto di portarlo alla missione e lui ha accettato subito come fosse una manna dal cielo. Sonel viveva nella tenda della figlia e i suoi 5 figli nella miseria più assoluta.

C’era un tavolino con delle sedie piccole in paglia in mezzo (il salone), 3 vecchi materassi in un angolo (camera da letto), in un’altro angolo c’erano dei secchi d’acqua e un vecchio fornello a carbone (la cucina) e il centro della tenda era una confusione di piatti, cartoni, vestiti e spazzatura e la figlia, seduta per terra, che allattava l’ultimo arrivato.

Gli occhi si Sonel (cosi si chiama) erano stralunati e stanchi quando lo abbiamo incontrato nella strada. Una volta arrivato da noi, un bel bagno, vestiti puliti, un buon pasto e poi, con un nodo alla gola, osservai gli occhi di Sonel là, seduto all’ombra del mandorlo del cortile. L’aria stralunata e la stanchezza non c’erano piu. Solo pace, serenita e un mezzo sorriso.

Un altro giorno, mentre facevamo il pieno alla macchina sulla strada per tornare a casa, in mezzo al rumore del traffico, al vocio frenetico della gente e alle grida dei venditori di acqua e coca-cola, fra mille odori e nel caldo opprimente del quasi mezzogiorno, ecco una figura che lentamente e zoppicante entra nella ‘fotografia’ del momento, quasi invisibile a tutti. Era sporchissimo, una camicia strappata qua e là e un secchiello in mano. Stava andando alla mensa dei poveri di una organizzazione. Abbiamo parlato un po' con lui, da anni dormiva sulla veranda di una catapecchia a Cité Soleil. Venne subito con noi. Piu tardi, dopo un bel bagno, dei vestiti puliti e un buon pasto, con gli occhi piu sereni, Deyo (cosi si chiama) disse che fu l’amore di Dio a metterci sulla sua strada.

Deyo e Sonel sono solo due delle migliaia di anime senza voce che sopravvivono con le ‘briciole’ che trovano qua e là sul loro cammino. Ora sono con noi. Le loro storie le conosceremo poco a poco nel corso delle prossime settimane.

******************************************************************************

Arrivano i pacchi!

Un nuovo anno scolastico comincia ed è bello vedere le strade intorno alle scuole ‘colorate’ con i colori delle divise dei nostri bambini. E bello udire il ‘cinguettio’ delle loro voci nel corso della giornata, vedere i loro sorrisi spensierati e come cantano e giocano insieme.

E' bello vedere quell’aria soddisfatta negli occhi dei genitori che li accompagnano a scuola e realizzare che questi bambini hanno la fortuna di essere accompagnati, curati e protetti giorno dopo giorno. E' bello sapere che Eveline, Sylvio, Immacula e Wislard hanno ricevuto, con un sorriso a 45 denti, i pacchi dono che sono arrivati con il container in Agosto dalla parte dei loro sostenitori.

E' bello vedere Adelson, 5 anni, alto come 6-7 lattine di coca-cola, trotterellare nel cortile, occhioni spalancati alla scoperta del suo primo giorno di scuola. E' bello che tante persone come i professori, i venditori di caramelle e dolci, le cuoche, il ragazzo handicappato al portone e tanti altri che orbitano intorno alle scuole possano vivere e sostenere le loro famiglie grazie alle scuole. Una vita non certo abbondante, ma dignitosa e semplice.

******************************************************************************

All'improvviso l'inferno

8 di sera di un giorno come tanti altri, Tika, che è la nostra cuoca, stava cucinando per la sua numerosa famiglia davanti alla porta della sua baracca. Le stradine a quell’ora sono ancora occupate da decine di ambulanti che vendono un po' di tutto: carne e banane fritte, spaghetti locali con mayonese e ketch-up, candele, zampironi, liquori locali, dolci e caramelle ecc... un brulichio di gente dappertutto, nell’aria calda e umida della sera, mille odori che la riempiono e la musica dappertutto. Il quartiere si chiama Nan Pele ed è vicino a Cité Soleil, sono le 8 di sera di un giorno come tanti altri..... e poi improvvisamente il caos.

Una banda di giovani banditi di Cité Soleil irrompe nel quartiere. Sono circa una ventina, vogliono prendere il controllo della zona perche il capo banda di Nan Pele era stato arrestato dalla Polizia qualche giorno prima. La banda ‘locale’ non si tira indietro e si comincia a sparare incuranti dei centinaia di passanti che ora corrono in tutte le direzioni per mettersi al riparo. 20 minuti d’inferno e poi gli invasori si ritirano. Bilancio, 28 morti 15 feriti. A quell’ora nemmeno la polizia si avventura in quelle zone, tanto meno le forze delle Nazioni Unite che hanno perfino una base a 300 metri da dove e avvenuto lo scontro.

Tika ha raccolto due passanti feriti e lei stessa è stata ferita leggermente ed ha ringraziato Dio di essere ancora in vita per i suoi figli.

******************************************************************************

Solidarietà

Sono momenti di vita di missione e di vita in Haiti quelli che ho appena condiviso con voi. Momenti di vita di persone che hanno miseria e insicurezza come compagne di viaggio sul sentiero della loro vita. Persone che hanno tanto in comune con Gesù nato povero e che decise di restare povero e anonimo per 30 anni, per poi morire brutalmente su una croce.

La stella che indicò il cammino ai Re Magi indica il cammino ogni giorno a quanti vogliono seguirla e questa stella sempre conduce ai poveri.  Perciò, credo che malgrado la crisi e le tante difficolta, bisogna sempre lasciare una porta aperta per accogliere i vari Sonel e Deyo che ‘per caso’ incrociano i nostri cammini o per essere pronti a correre qualche rischio in solidarietà con quanti, di rischi e pericoli, li hanno ogni giorno della loro vita.

So che i tempi sono duri anche in Italia con questa crisi economica, disoccupazione, rincari ecc..., ma spero che sia gratificante per voi sapere che con il vostro sostegno si offre non solo la speranza di una vita futura migliore ai nostri bambini, ma anche la certezza ‘presente’ di una vita dignitosa per tanti.

Ogni tanto parlo della ‘crisi’ che c’è anche in Italia con i bambini o insegnanti o anche gli anziani. Dico loro che sono tempi difficili, che dobbiamo fare molta piu attenzione a come utilizziamo i soldi perche quanti ci aiutano (voi) fanno veramente un grande sforzo per continuare ad aiutare. Qui non si capisce bene cosa sia questa ‘crisi’ perche la maggior parte della gente vive in miseria da quando sono piccoli. 

La ritrovata serenita negli occhi dei vari Sonel e Deyo, il sorriso dei bambini e la dignita di quanti hanno la fortuna di avere un lavoro sono il  ‘grazie’ che io ricevo ogni giorno. Un ‘grazie’ particolare e unico che non ha prezzo. Un grazie che è là anche per voi, cari amici, e che forse per voi sarà anche piu meritevole perché continuate a offrire del vostro benché non riceviate nulla (apparentemente) in cambio.

La vostra presenza silenziosa accanto alla nostra gente è una presenza lodevole che io definirei ‘una fresca brezza’ che c’è ma non si vede.

Grazie di cuore per tutto e un caro Augurio di BUON NATALE anche a nome di tutti gli amici della “Kay Mwen” (casa mia)!

"Non distogliere lo sguardo da ogni povero e Dio non distoglierà da te il suo...” Tobia 4:7

BUON  NATALE                          Maurizio



5 per 1000

Dona il tuo cinque per mille ad Obiettivo Solidarietà

Dai una mano alla solidarietà, scrivi 97426400582 sulla tua dichiarazione dei redditi.

Vai all'inizio della pagina