Quest’anno abbiano trascorso le vacanze pasquali con le ragazze che sosteniamo a distanza da undici anni. Questo è il mio diario di viaggio.
Un originale gruppo di viaggiatori affronta baldanzoso dieci ore di aereo per raggiungere l’emisfero australe e il Sudafrica meta del nostro viaggio/vacanza all’insegna dell’amore solidale. Siamo una coppia di mezza età e una vispa zia ottantenne. Domenica 25 marzo arriviamo distrutti a Johannesburg accolti da una splendida mattina di sole. Appena sbarcati Samantha mi si getta tra le braccia e spuntano le prime lacrime di commozione. Alla casa famiglia Saint Christopher’s riabbracciamo anche Stephanie la sorella piccola (16 anni e un metro e settantasette di altezza).
La prima volta che ho messo piede a San Cristopher è stato quando Jackie ci ha presentato Yoshi, il bambino che “sponsorizziamo”, con cui abbiamo chiacchierato e poi giocato a pallone. A noi si sono poi aggiunti altri ragazzi. Della decina che erano, tutti si sono meravigliati e hanno chiesto a Yoshi informazioni riguardanti il pallone di cuoio da noi regalatogli. Mi hanno fatto tanta pena perché, forse, guardando il calcio in TV, quel pallone lo avevano sempre e solo sognato; e poi perché quando mamma ha iniziato a distribuire le matitine colorate, tutti hanno corso e si sono affollati per averne una pur sapendo che ce n’erano per tutti.