Viktor Korniyenko CC

di Maria Grazia Fels, sostenitrice a distanza di Stephanie e Samantha
(progetto MAIS Africa – Yeoville)

Quest’anno abbiano trascorso le vacanze pasquali con le ragazze che sosteniamo a distanza da undici anni. Questo è il mio diario di viaggio.

Un originale gruppo di viaggiatori affronta baldanzoso dieci ore di aereo per raggiungere l’emisfero australe e il Sudafrica meta del nostro viaggio/vacanza all’insegna dell’amore solidale. Siamo una coppia di mezza età e una vispa zia ottantenne. Domenica 25 marzo arriviamo distrutti a Johannesburg accolti da una splendida mattina di sole. Appena sbarcati Samantha mi si getta tra le braccia e spuntano le prime lacrime di commozione. Alla casa famiglia Saint Christopher’s riabbracciamo anche Stephanie la sorella piccola (16 anni e un metro e settantasette di altezza).

Anka (direttrice della casa famiglia) è sofferente per un recente intervento, ma ci accoglie con la solita sorprendente vitalità. La casa, che tre anni fa avevo visto animata da una ventina di ragazzini festosi, questa volta mi sembra vuota; a causa delle vacanze pasquali ci sono solo due dolcissime ragazze oltre Samantha, una “mamma” gentilissima dall’aspetto morbidamente rassicurante che ci offre la sua stanza per la notte e Chiara una ragazza italiana che sta terminando un’esperienza di volontariato nella casa. Segue un barbecue da indigestione organizzato per l’occasione da Anka, innaffiato da un rosso sudafricano di 14 gradi!

La mattina seguente sveglia alle 5: alle 7 ci attende l’aereo che porterà noi e le ragazze a Durban da dove con un’auto a noleggio maciniamo 370 Km per raggiungere la prima tappa della nostra vacanza sull’Oceano Indiano. Lungo la strada incontriamo frotte di ragazzi e ragazze appena usciti da scuola che camminano per chilometri (anche 20 al giorno) per tornare a casa. Si riconoscono dalle divise diverse a seconda della scuola frequentata. Mi viene da pensare ai ragazzi italiani che vengono accompagnati in macchina, anche se la scuola dista 300 metri da casa! Quelli che ho visto camminare sul ciglio delle superstrade sudafricane rischiano anche incidenti stradali per frequentare la scuola! Le ragazze sono silenziose come sempre ma sembrano felici e zia Maria anima la conversazione parlando italiano con tutti.

Nel tardo pomeriggio arriviamo a Sodwana Bay dove sogno di tuffarmi sulla barriera corallina più a sud del globo terrestre, ma devo fare i conti con il tempo che non è favorevole: cade una pioggia persistente e il clima è molto umido e soffocante.

La mattina seguente decidiamo di visitare la riserva di Kosi Bay accompagnati da un simpatico ma disorganizza autista, ma dopo una mattinata trascorsa impantanati vicino a un lago infestato dai coccodrilli siamo costretti a rinunciare.

Il giorno dopo, nonostante le condizioni avverse e un orribile raffreddore che nel frattempo mi ha colpito, la nostra armata Brancaleone, mal equipaggiata, tra l’incredulità degli astanti si arrampica su un gommone governato da due simpatici ragazzoni e affronta le onde gigantesche dell’oceano gonfiate da un tempo che continua a peggiorare.

Il cielo è plumbeo, il mare anche, mentre noi sperimentiamo un rafting marino che terrorizza la pur audace zia Maria. I nostri abilissimi marinai si impietosiscono e come per magia il gommone scivola dolcemente tra i marosi mentre il mare infuria. Ci fermiamo e tre di noi si tuffano nelle acque minacciose; Stephanie e zia Maria restano prudentemente sul gommone (non sanno nuotare). Dal boccaglio entra acqua anziché aria, riesco a vedere qualche corallo e dei pesci ma la corrente mi trascina lontano dal gommone. Ad un tratto vedo altissimi su di me i visi preoccupati dei nostri skipper: ”Tutto bene?” domandano; rispondo di sì, ma dispero di riuscire a risalire sul gommone. Dopo alcuni tentativi a vuoto mi afferrano e mi issano sull’imbarcazione come se fossi un tonno appena pescato. In un baleno il gommone raggiunge la riva attraversando un corridoio tra i cavalloni; è uno spettacolo! I ragazzi ci buttano letteralmente sulla battigia mentre il natante viene risucchiato verso il largo e i due faticano non poco per riportarlo a riva. Ma tutto bene! Non c’è un muscolo che non mi faccia male ma sono felice.

Le attività proseguono con lo shopping nel mercatino di artigianato locale dove non riuscendo ad accontentare tutte le signore che vorrebbero venderci qualcosa, ci buschiamo qualche epiteto in lingua zulu. Dispensiamo caramelle ai bambini che ci fissano con grandi occhi sgranati. La notte diluvia e sogno l’arca di Noè che aspetta che io raduni gli animali.

La mattina della partenza ci sveglia beffarda con un sole splendente. Riprendiamo il viaggio: Saint Lucia ci aspetta. Dopo 6 giorni in Sudafrica gli unici animali che ho visto sono 2 ragni enormi, svariati formiconi, due gatti e 4 scimmie. Tutta fauna che avrei potuto incontrare nella pineta di Ostia (scimmie a parte). Ci rifacciamo al St. Lucia lake; ippopotami a volontà, qualche coccodrillo e un paio di uccelli grandissimi a cui non so dare un nome. Lungo la strada per Cape Vidal, una spiaggia splendida (ricordate la vecchia pubblicità del cavallo bianco del bagnoschiuma Pino silvestre?), avvistiamo un branco di zebre, alcuni bufali e un facocero.

La vacanza si conclude a Durban, una città dall’architettura indiana, dove visitiamo un bellissimo acquario. Le nostre ragazze si divertono moltissimo nel parco di giochi acquatici “Sea wet’n wild”, mentre la visita del caotico centro della città sembra turbarle.; probabilmente il contatto con quella parte della città dove tutto è un immenso mercato e dove si respira aria di miseria e disagio sociale (assistiamo anche a un incidente in cui un pedone perde la vita) ricorda loro qualcosa di tragicamente familiare.

La vacanza è finita; ritorniamo a Johannesburg e le riportiamo alla casa famiglia dove ci salutiamo scambiandoci la promessa di rivederci a Natale. Jackie è venuta a prenderci e ci porta a casa sua dove passiamo la notte e la mattina di Pasqua insieme; questa donna fantastica che pensa sempre a tutto e tutti, ha perfino trovato il tempo di comprare uova pasquali per i suoi ospiti!
Maria Grazia Fels

5 per 1000

Dona il tuo cinque per mille ad Obiettivo Solidarietà

Dai una mano alla solidarietà, scrivi 97426400582 sulla tua dichiarazione dei redditi.

Vai all'inizio della pagina