di Ginevra Vergati
Si chiama Yoshi, ha 8 anni, frequenta la seconda classe della Observatory Primary School a Johannesburg.
E’ il secondo bambino che “sponsorizziamo” (la prima, Rethabile ha purtroppo abbandonato gli studi all’ultimo anno delle superiori per cercare lavoro). La sua situazione è simile a quella di molti suoi coetanei: il padre è rifugiato politico congolese (lì aveva una casa e un lavoro stabile in un ufficio governativo), sono sette fratelli. Il padre è alla ricerca continua di lavoro (già è difficile trovare lavoro per i sudafricani, figuriamoci per i rifugiati, ma se non hai un lavoro, resti sempre emarginato…).
Finalmente, in agosto, in occasione del nostro viaggio in Sud Africa, ci siamo conosciuti.
E’ un bambino carinissimo, con due occhioni scuri molto vivaci, sempre sorridente.
Ad un primo momento di imbarazzo, è seguito un fiume di domande da parte dei miei figli: - Ti piace la scuola? Quanti fratelli hai? Cosa fai il pomeriggio dopo i compiti? Quali sono i tuoi sport preferiti? Cosa vuoi fare da grande? Con quale mezzo vai e torni da scuola? Ci siamo stupiti quando ci ha detto di giocare alla Play Station, al computer, al Game Boy, e che il padre possiede un’automobile, con cui lo accompagna e lo riprende a scuola….
Jackie ci aveva parlato delle disagiate condizioni della famiglia…. Al nostro racconto, Jackie, insospettita, è piombata all’improvvisio a casa loro, per verificare la reali condizioni economiche della famiglia; ovviamente non c’era traccia di nulla… Yoshi aveva inventato tutto, forse per fare bella figura con noi….I due genitori e i sette figli condividono un appartamento di due stanze e cucina con una coppia di ghanesi (i due genitori dormono sul balconcino!). Nell’appartamento per legge dovrebbero viverci in quattro al massimo, quindi prima o poi saranno costretti a cercare un altro alloggio…
L’automobile era in realtà un vecchio combi, comprato usato, pagato pochissimo, che il padre sperava di trasformare in una specie di “scuola bus”; si è subito guastato e il padre non ha abbastanza denaro per ripararlo.
L’incontro con i genitori, l’ultimo giorno prima di partire, ci ha colpito profondamente: con dignità ci hanno raccontato il loro passato, i continui sforzi per mettere i pasti in tavola ogni giorno, il grande amore che c’è nella famiglia e la volontà di trovare lavoro. La loro fortuna (e la madre non finiva mai di ripeterlo) è di aver incontrato il MAIS e Jackie, che hanno permesso a Yoshi e a suo fratello di 9 anni di entrare nella scuola (sarebbero rimasti analfabeti) e alla madre di partecipare al progetto “cucito” per il MAIS. Ci siamo commossi all’abbraccio per i saluti finali, al loro grazie per il sostegno economico che diamo a Yoshi (…poco in realtà se pensiamo a ciò di cui hanno bisogno..); anche i due genitori erano commossi, speriamo sia l’inizio di un rapporto che duri nel tempo…
Come è stato un tempo per loro, molte persone sostano continuamente fuori i luoghi che Jackie frequenta (soprattutto Saint Cristopher’s, la casa famiglia). Intere famiglie disperate si accampano dall’alba fuori i cancelli, sperando che Jackie arrivi, parli con loro, prenda i bambini a scuola o trovi loro un lavoro.
Il giorno della nostra partenza, quando siamo andati con Jackie a Saint Cristopher a salutare Yoshi e i suoi genitori, abbiamo assistito a una di queste scene e visto ancora una volta quanto Jackie è importante per loro. Circa quindici persone, con bimbi in braccio, dopo averci visto entrare con l’auto di Jackie e aver a lungo suonato il campanello, sono riuscite a varcare il cancello della casa famiglia, approfittando del rientro dei bambini dalla scuola. In testa, un tipo aggressivo che inveiva verso Stella, l’impagabile collaboratrice di Jackie. Impaurita, ho suggerito a Jackie di chiamare la Polizia, ma lei, che fronteggia ogni giorno queste situazioni, soprattutto in questo periodo di iscrizioni al prossimo anno scolastico, ha affrontato, forte ma calma come al solito, la piccola folla di disperati che si era radunata e che non intendeva uscire se non dopo aver parlato con lei. Dopo che il tizio aggressivo è stato allontanato dalle persone stesse, Jackie ha ascoltato le storie di tutti, ha preso nomi, numeri di telefono. Dopo più di un’ora, il gruppo dei disperati si è diretto pacificamente verso l’uscita… altri nomi erano stati aggiunti alla lista, in attesa di nuovi sponsor….
GINEVRA VERGATI