Obiettivo Solidarietà - Associazione Volontariato - Onlus - c/c 70007605, in essere presso Cassa Sovvenzioni e Risparmio fra i dipendenti della Banca d'Italia.
Cari amici, in questa lettera volevo innanzitutto ringraziarvi per essere stati i primi, il giorno dopo il terremoto, a esservi fatti avanti con una consistente donazione che testimonia di quanto sia vivo lo slancio altruistico che vi motiva. E poi, nel corso dei mesi, ringraziarvi anche del fatto di esservi fatto carico di più bambini da mettere in affido, di aver continuato a donare fondi per i nostri progetti senza porre condizioni onerose e di averci messo in contatto con “Obiettivo solidarietà”, associazione dei dipendenti della Banca d’Italia, e con il MAIS, altra associazione della Gabbianella.
Ho conosciuto questi nuovi amici a Roma, nella sede della Gabbianella, in un incontro che è stato per me molto importante. Infatti, in quell’occasione abbiamo, insieme, definito un aiuto, direi vitale, per la scuola “la Providence” di Port-au-Prince frequentata da più di mille alunni. L’aiuto di tutti voi ci ha dato la possibilità di: 1) demolire la ‘vecchia’ sala informatica pericolante e costruirne una nuova. 2) consolidare le fondazioni della Direzione e costruire al piano una struttura leggera che sarà adibita a biblioteca e sala riunioni dei professori. 3) provvedere alla ristrutturazione della cucina e all’acquisto di nuovi fornelli a gas. 4) provvedere alla costruzione di una cisterna d’acqua per la scuola. 5) costruire una nuova ala capace di accogliere circa altri 250 bambini in più e fondi per l’acquisto di materiale scolastico, lavagne, banchi e stipendi per 6 insegnanti per 6 mesi. A tutto ciò stiamo già lavorando dopo aver stabilito delle priorità e, spero, per ottobre-novembre prossimi avremo quasi ultimato tutte queste cose. Da dopo il terremoto qui viviamo tutti ancor più, se possibile, spartanamente. I miei anziani, dopo diversi mesi all’aperto, sono stati risistemati nelle camerette che abbiamo costruito per loro, mentre la piccola famiglia che abita qui con alcuni dei ragazzi che lavorano per me ed anche mia moglie e mia figlia dormono in un tendone allestito nel cortile, mentre io continuo a riposare in macchina e ormai comincia quasi a piacermi! Ovviamente non tutte le attività didattiche sono riprese. Infatti, i corsi professionali (cucito, falegnameria e saldatura), quello di informatica e l’ambulatorio ottico non hanno ancora cominciato a funzionare. La scuola invece ha riaperto gradualmente in due fasi. La prima, verso la metà di marzo: abbiamo ripreso le attività per tutti i bambini della zona limitrofa la scuola, anche se non erano nostri alunni. In pratica abbiamo dato loro qualche ora di svago al mattino in un luogo sicuro (la scuola) e un pasto giornaliero. La seconda fase, nella seconda settimana di aprile: la scuola ha riaperto soltanto solo per i ‘nostri’ bambini ospitati nel cortile sotto tre tendoni e una serie di tettoie costruite a ridosso del muro di cinta. Già da aprile eravamo riusciti a riparare e rinforzare le strutture in cemento della scuola, ma avevamo tutti paura di rientrare nelle aule in muratura. E così, da aprile, ci siamo ritrovati con circa 900 bambini al mattino e qualche altro centinaio, i più grandi, al pomeriggio. Potete immaginare la confusione e le difficoltà della situazione. Devo ammettere che anche tutti gli insegnanti, in generale, si sono adattati bene all’organizzazione che abbiamo dovuto adottare per poter riprendere l’attività didattica nella scuola seguendo le disposizioni del ministero dell’Educazione haitiano. Ora l’anno scolastico è terminato, un anno con enormi problemi, un anno da dimenticare e da… rifare, come dicono gli insegnanti. Loro hanno ragione, anche se noi abbiamo cercato di fare gli esami e rispettare la prassi normali di chiusura dell’anno scolastico. Ma i programmi non sono stati assolutamente rispettati e, a risultati verificati, sarà solo possibile constatare una vera e propria castastrofe nell’esito degli esami. Comunque sia abbiamo rispettato le disposizioni del Ministero dell’Educazione (anch’esso al lavoro sotto dei tendoni di fortuna) facendo sostenere gli esami a tutti gli alunni a fine luglio e ad agosto e definendo la ripresa dell’anno scolastico a fine settembre. In questo periodo di pausa approfitteremo per ripulire le scuole per bene, ripitturare il possibile e prepararci per il nuovo anno scolastico. Toglieremo tendoni e tettoie così, quando riapriremo la scuola, i bambini saranno costretti ad entrare nelle aule in muratura. Insomma, il pericolo di nuove forti scosse sembra orami finito, la scuola è stata ricostruita, riparata e rinforzata dove necessario, la vita continua e ci spinge a tornare alla normalità. Una menzione speciale agli insegnanti e a tutto il nostro personale generico che ha sempre avuto lo stipendio mensile senza problemi, e questo anche grazie ad ABC, sempre presente con tempestività per qualsiasi cosa dal giorno del terremoto. Grazie a questo costante aiuto, infatti, a differenza di tante altre scuole private e statali, dove nella stragrande maggioranza non hanno pagato per 4-5 mesi lo stipendio agli insegnanti, ed anche di quelle che ora hanno riaperto e che stentano a versare con regolarità il salario al personale docente, noi siamo stati sempre precisi e di questo, naturalmente, i nostri insegnanti sono molto contenti. A che punto siamo ora? I lavori di ricostruzione e consolidamento continuano, scuola primaria e secondaria riapriranno senza alcun problema a settembre, mentre i corsi professionali riprenderanno, probabilmente, a fine ottobre. Vedremo poi di sviluppare e chiudere il progetto dell’ambulatorio di prevenzione medica e l’ambulatorio ottico, mentre il corso di informatica sarà riaperto a novembre, se tutto va bene. Abbiamo anche potuto costruite altre classi nuove. Si tratta dell’attualissima ‘scuola di accoglienza’. Nella ‘scuola di accoglienza’ sono arrivati circa 250-300 nuovi alunni, provenienti da altre scuole crollate e che non potevano permettersi di pagare le rette delle scuole private. Tutti loro, praticamente da luglio, stanno svolgendo un’attività didattica differenziata per valutare la loro preparazione e poter definire al meglio un inizio positivo del prossimo anno scolastico. Dispiace soltanto constatare che alcuni alunni non frequenteranno più la nostra scuola perché, con tutte le loro famiglie, si sono allontanati dal quartiere e dalla città in cerca di nuove possibilità. Molti si sono diretti verso la campagna nella speranza di trovare più facilmente risorse alimentari. Insomma, la mia speranza è che tutto torni alla ‘normalità’ entro la fine di quest’anno o l’inizio del prossimo. Che dire! Vi ringrazio per tutto il vostro aiuto. Un carissimo saluto e ringraziamento perché siete stati e siete ancora protagonisti della rinascita, se così si può dire, della scuola ‘Institution Mixte la Providence de Sibert’. Ci sono più di 1.400 bambini e giovani che potranno studiare, vivere insieme, mangiare almeno una volta al giorno grazie al vostro aiuto. Desidero anche ringraziare, in modo particolare, i ‘nuovi’ amici delle associazione ‘Obiettivo solidarietà’ e ‘MAIS’ senza i quali ben difficilmente saremmo riusciti a fare quello che siamo riusciti a fare in questa prima fase difficilissima del post-terremoto. Un saluto fraterno." Maurizio Barcaro