Maurizio Barcaro, il responsabile delle scuole di Port-au-Prince e Jérémie (Haiti) che da anni sosteniamo, ci ha già riferito che le sue strutture hanno resistito al recente terremoto, ma si è già attivato per portare i primi soccorsi nelle zone del paese colpite più duramente.

Nella lettera riportata qui sotto ci descrive una situazione drammatica, aggravata dai disordini sociali che mettono a rischio la stessa incolumità di chi, come lui, osa avventurarsi in zone non più sotto il controllo della polizia.

L'unica cosa che possiamo fare da qui è inviare un contributo economico straordinario per avviare la ricostruzione delle scuole individuate da Maurizio e sostenere le famiglie dei bambini. Si teme un forte rialzo dei prezzi delle materie prime, per cui dobbiamo agire presto!

Speriamo di poter organizzare presto una diretta Facebook o una videoconferenza Zoom con Maurizio per avere notizie aggiornate. Vi terremo informati!

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Cari amici,

Purtroppo la situazione in Haiti è sempre confusa e critica sia nelle zone terremotate che qui nella capitale dove un'ondata di sequestri in questi giorni fa temere una caduta in un'anarchia totale.

C'è una quasi totale assenza di forze di polizia sulle strade. Se rimani bloccato in un ingorgo, per esempio, rischi di essere rapito se sei un bianco o derubato; purtroppo ci sono ingorghi mostruosi da una decina di giorni perché ogni giorno c'è qualche zona dove è troppo pericoloso passare e quindi tutti rimediano in altre strade che in un momento diventano delle zone dove anche le moto faticano a passare.

Il grosso problema nelle zone terremotate è lo smistamento di aiuti umanitari, alimentari soprattutto. Ci sono città del sud dove si arriva facilmente ma ci sono anche tanti centri cittadini lontani dall'unica strada di passaggio che sono praticamente irraggiungibili con camion o anche macchine. Non è raro trovare delle specie di tendopoli dove gente dei monti scende ogni mattina con la speranza di ricevere qualcosa da qualcuno o da qualche organizzazione, e poi ritornano sui monti la sera.

Un'altra cosa che peggiora il tutto è il fatto che tanti commercianti delle zone terremotate hanno dovuto interrompere gli acquisti di provvigioni alimentari dalla città per rivendere nei paesini perché i rischi sono troppi e i costi anche. Quindi c’è una vera e propria carestia di tanti generi di prima necessità come riso, olio, fagioli, latte, farina ecc... o se si trovano costano molto di più.

Noi siamo riusciti a fare due distribuzioni di 400 kit alimentari ciascuna, una in una zona che si chiama Trois Rack, frazione di Camp Perrin, con l'aiuto del Parroco della Chiesa Sacra Famiglia. La scuola che aveva è caduta e mi chiede un aiuto per ricostruirla.

L'altra distribuzione l'abbiamo fatta a Aquin, uno dei centri più colpiti vicino al mare della costa sud del paese, alla Parrocchia Saint Thomas d'Aquin, anche là con l'aiuto del parroco, abbiamo portato 400 kit alimentari. Il Parroco poi ha fatto vedere la scuola che non è crollata completamente ma è impraticabile. Anche lui ha chiesto aiuto, ovviamente.

Ecco, volevo chiedervi se fosse possibile un sostegno da parte vostra per qualcosa del tipo:

** Costruzione scuola Primaria composta da 6 classi

** Costruzione di 80 banchi con panca, 10 sedie, 8 lavagne e 10 tavoli/scrivanie per la scuola a Camp Perrin

** Forniture scolari e stoffa per uniforme per circa 400 bambini sia a Camp Perrin che a Aquin o a una sola delle due. (sono 200 bambini per scuola)

** Sostegno alimentare per le famiglie dei bambini delle due scuole. In pratica si potrebbe donare un kit alimentare a ogni bambino (per le famiglie) per qualche mese in questo periodo difficile.

Le scuole riapriranno in ottobre per chi può nelle zone sinistrate mentre qui a Port-au-Prince e al Nord del paese cominciamo il 6 settembre.

Più passano i giorni e più si sente di tanti paesi che hanno bisogno di aiuto per ricostruire scuole o tettoie all'aperto, ma ovviamente e impossibile operare dappertutto.

 

C’è una grande necessità di aiutare a costruire casette o ripari per tanta povera gente in quelle zone, ma non è facile. La povera gente di quelle zone sinistrate avevano “case” che con una pedata cadono. Non hanno mai avuto casette solide, Quindi chi e come aiutare e cosa costruire per loro?? Le idee non mancano ma bisogna ponderare i costi. Presto il costo del materiale di costruzione andrà alle stelle e un preventivo che si fa oggi fra un mese sarà obsoleto. Se si agisce bisogna agire subito e comprare subito una buona quantità di materiale primario come: ferro, cemento, legname, lamiere e altro.

Vi invierò dei preventivi di spesa più dettagliati secondo quello che pensate si potrebbe sostenere.

Grazie per ora, a presto, Maurizio

 

 

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