Il nostro amico Maurizio Barcaro, che ad Haiti fornisce cibo e istruzione a centinaia di bambini, ci racconta nella sua lettera periodica come il paese sia ormai all'anarchia totale. Lo fa tramite le storie di alcune persone reali, Anies, che vende uova per nutrire i suoi cinque figli, i gemelli Doideux, di nove anni, che sognano di poter tornare a scuola per rivedere gli amici e mangiare qualcosa di buono ogni giorno, Jules Erilanda, una ragazza di 21 anni svegliata nel cuore della notte da una sparatoria che ha fatto tremare la sua baracca e Lorando, un giovane pieno di energie e di sogni, nonostante tutto,
Maurizio cerca di rimanere più tempo possibile ad Haiti, mettendo a rischio la sua stessa vita, e osserva:
"E' incredibile come la comunità internazionale abbia lasciato scivolare via la situazione... un intervento militare internazionale non sarebbe il miracolo tanto atteso, ma sicuramente aiuterebbe... speriamo!"
Pochi giorni dopo l'invio di questa lettera, il 25 febbraio 2024, Maurizio ci ha inviato la consueta lettera di Pasqua in cui conferma la gravità della situazione ma ci comunica la riapertura della sua scuola, avvenuta lunedì 19 approfittando di un momento di relativa tranquillità. La gente ha ancora tanta paura, nell'email che accompagna la lettera Maurizio ci parla di "giovani bruciati vivi nelle capanne dove vivevano, casette sfondate con mazze per entrare e saccheggiare tutto e teste mozzate lasciate qua e là", per cui è comprensibile che molte famiglie aspettino un'ulteriore stabilizzazione della situazione prima di rientrare nelle loro case e di mandare i bambini a scuola.